SENATO DELLA REPUBBLICA

-------------------- XIX LEGISLATURA --------------------

3ª Commissione permanente

(Affari esteri e difesa)

*28a seduta: mercoledì 3 maggio 2023, ore 9

ORDINE DEL GIORNO

SINDACATO ISPETTIVO
Interrogazioni Svolte
In sede consultiva
Esame congiunto dei disegni di legge:
1. GASPARRI Ripristino della festività nazionale del 4 novembre 
 
(170)
2. PARRINI Istituzione della Giornata dell'Unità nazionale e delle Forze armate 
 
(292)
3. MENIA e altri – Ripristino della festività nazionale del 4 novembre 
 
(312)
4. Michaela BIANCOFIORE e Giovanna PETRENGA Ripristino della festività del 4 novembre quale Festa dell'Unità nazionale e delle Forze armate 
 
(390)
5. Stefania PUCCIARELLI Ripristino della festività nazionale del 4 novembre quale Giornata dell'Unità nazionale, delle Forze armate e dei veterani 
(Parere alla 1ª Commissione) 
(392)

    – Relatrice alla Commissione ZEDDA

Esame congiunto. Parere favorevole su testo unificato

In sede referente
Seguito dell'esame dei disegni di legge:
1. Deputato FORMENTINI e altri – Adesione della Repubblica italiana alla Convenzione sul controllo e la marchiatura degli oggetti in metalli preziosi, con Allegati, fatta a Vienna il 15 novembre 1972 (Approvato dalla Camera dei deputati)Relatrice alla Commissione PETRENGA
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 4ª, della 5ª e della 9ª Commissione)
Seguito e conclusione esame (602)
2. Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Croazia sulla delimitazione delle zone economiche esclusive, fatto a Roma il 24 maggio 2022 (Approvato dalla Camera dei deputati)Relatore alla Commissione DREOSTO
(Pareri della 1ª, della 4ª, della 5ª, della 8ª e della 9ª Commissione)
Seguito e conclusione esame (639)
3. Ratifica ed esecuzione dello Scambio di Note verbali concernente il rinnovo dell'Accordo di cooperazione nel settore della difesa tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Libano del 21 giugno 2004, fatto a Beirut il 3 agosto 2021 e il 21 aprile 2022 (Approvato dalla Camera dei deputati)Relatore alla Commissione BARCAIUOLO
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
Seguito e conclusione esame (640)

INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO 

MENIAMARCHESCHI - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale

Premesso che:

in un mondo sempre più interconnesso e globalizzato è di tutta evidenza l'importanza della promozione e diffusione della lingua italiana come strumento di presenza politica, economica, culturale;

lo stesso portale digitale del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale afferma in proposito che "la promozione della lingua italiana all'estero è uno dei principali strumenti di cui dispone il nostro Paese e riveste un ruolo di interesse prioritario per la politica estera italiana. La conoscenza della lingua italiana rappresenta infatti la chiave di lettura necessaria per entrare in contatto con la nostra cultura in senso ampio e per meglio comprendere le dinamiche del 'vivere all'italiana'";

non vi è dubbio, quindi, che l'insieme delle scuole di italiano per stranieri svolga una funzione importante ed irrinunciabile tanto all'estero quanto in Italia;

esiste però da anni un problema non risolto che colpisce all'incirca un centinaio di scuole d'italiano per stranieri diffuse nel territorio nazionale, relativo alla concessione dei visti di studio per la lingua italiana, dovuto alla generica definizione del visto stesso previsto dal decreto interministeriale n. 850 dell'11 maggio 2011 recante "Definizione delle tipologie dei visti d'ingresso e dei requisiti per il loro ottenimento";

per la concessione del visto di studio viene infatti richiesta la conoscenza pregressa a livello B2 (medio-avanzato) della lingua italiana, requisito che risulta logico e adeguato qualora si voglia accedere a studi universitari o alla formazione professionale, ma altrettanto illogico se si pensa ad esempio all'ipotesi di chi ha intenzione di studiare, anche partendo da una conoscenza minima, la lingua italiana in un contesto italiano. Il livello B2 del quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER) stabilisce infatti che lo studente di lingua è in grado di: comprendere i punti chiave di un discorso complesso, riguardo a temi sia concreti sia astratti, includendo argomentazioni tecniche nel proprio campo di specializzazione; interagire con un certo grado di fluidità e spontaneità che rende la conversazione, con i parlanti madrelingua, scorrevole e senza troppe complicazioni; produrre testi chiari e dettagliati con una vasta gamma di soggetti e spiegare il punto di vista su una tematica, considerando vantaggi e svantaggi delle varie opzioni;

negli ultimi tempi è emersa un'ulteriore restrizione nella concessione di visti per lo studio della lingua italiana da parte degli uffici consolari: sul punto è opportuno ricordare che in passato la circolare della Direzione generale per gli italiani all'estero e le politiche migratorie n. 306/409 152 del 2006 indicava che "la mancata o scarsa conoscenza della lingua italiana non può costituire a priori impedimento al rilascio del visto di studio",

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo ritenga opportuno intervenire con un atto interpretativo o anche normativo che chiarisca quali debbano essere i requisiti economici, motivazionali, di sicurezza a cui devono riferirsi gli uffici consolari responsabili del rilascio dei visti, con il fine di favorire, anziché ostacolare, lo studio della lingua da parte degli stranieri sul territorio nazionale oltre che all'estero.

(3-00196)

 

GIACOBBELA MARCAALFIERI - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale

Premesso che:

INFOCERT era l’unico provider per l’ottenimento dello SPID (Sistema pubblico di identità digitale) che consentiva l’utilizzo del video riconoscimento per i residenti all’estero non in possesso di un documento di identità rilasciato da un’amministrazione dello Stato italiano;

il 20 febbraio 2023 la società ha comunicato ai patronati esteri, pena la sospensione dello SPID, l’obbligo di fornire un documento italiano per chi era stato abilitato alla registrazione senza esserne in possesso, in adeguamento all’articolo 7 del regolamento AGID che recita: “L'operatore che effettua l’identificazione accerta l'identità del richiedente tramite la verifica di un documento di riconoscimento integro e in corso di validità rilasciato da un’Amministrazione dello Stato, munito di fotografia e firma autografa dello stesso, e controlla la validità del codice fiscale verificando la tessera sanitaria anch’essa in corso di validità”;

considerato che:

l’utilizzo dello SPID consente lo svolgimento da parte dei patronati all’estero di servizi al cittadino senza gravare sulla rete consolare;

l’applicazione letterale dell’articolo 7 del regolamento AGID rende impossibile continuare a garantire servizi a centinaia di migliaia di italiani all’estero, in particolare nei Paesi extra-europei;

gli uffici consolari sono già in affanno per mancanze strutturali e di personale e faticano a soddisfare l’attuale carico di lavoro,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali azioni intenda adottare, affinché gli italiani all’estero possano continuare a usufruire del servizio SPID.

(3-00267)


MAFFONI - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale

Premesso che:

l’Italia rappresenta uno dei produttori leader nel settore agroalimentare, con esportazioni di prodotti certificati made in Italy, come per la produzione di caviale, nella quale risulta essere la prima a livello mondiale in termini di qualità;

lo storione in natura è una specie in via di estinzione e per questa ragione il commercio di caviale, anche se proveniente dagli allevamenti, è controllato dalla convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione (nota come CITES), entrata in vigore nel 1975, un accordo internazionale tra Stati, che ha lo scopo di proteggere piante ed animali a rischio di estinzione, regolando e monitorando il loro commercio, ovvero esportazione, riesportazione e importazione;

la convenzione è controllata dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, il quale individua gli organismi competenti in Italia per svolgere le opportune verifiche, al fine di concedere ai produttori una specifica licenza per l’esportazione;

normalmente l’ottenimento della licenza aveva una durata di circa una settimana, ma dal mese di ottobre 2022 i tempi hanno subito un rallentamento fino alle 3-4 settimane, a causa di problemi organizzativi non esplicitati dagli organismi competenti;

vi è l’obbligo di richiedere la licenza per ogni singola esportazione e tali tempistiche stanno penalizzando gravemente le esportazioni di caviale. Inoltre, considerando che solo l’Italia ha subito un rallentamento, gli altri Paesi stanno esportando secondo i ritmi abituali, minando così la competitività dei produttori italiani che vengono sostituiti da altri fornitori,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza delle cause che hanno portato al rallentamento descritto e se intenda attivarsi per permettere la ripartenza del processo con le sue consuete tempistiche, consentendo in questo modo ai produttori italiani di conservare e mantenere il loro pacchetto clienti e la loro garanzia di eccellenza nel mondo.

(3-00285)